La crisi del fascismo in Sicilia

La crisi del fascismo in Sicilia

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Come definire questo meraviglioso “La crisi del fascismo in Sicilia”? Un pamphlet politico, un instant book, un manifesto antifascista? Io lo definirei la cronaca di un amore deluso, tradito, troppo presto finito, quello tra Guglielmo Jannelli e il Fascismo.

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Come definire questo meraviglioso “La crisi del fascismo in Sicilia”? Un pamphlet politico, un instant book, un manifesto antifascista? Io lo definirei la cronaca di un amore deluso, tradito, troppo presto finito, quello tra Guglielmo Jannelli e il Fascismo.

Ma di quale Fascismo stiamo parlando? A scanso di equivoci (e per la salvezza mia, dell’editore e dello stesso autore) è giusto precisare una cosa. Jannelli inizia a concepire la sua critica al Fascismo (siciliano e non solo) all’indomani della “Marcia su Roma”; il libro è composto nel 1923 e pubblicato entro il Marzo del 1924[1]. Quindiun mese prima delle elezioni del 6 aprile 1924 che sancirono il Fascismo come incontrastata forza politica italiana, cambiando per sempre il volto a quella corrente di vitalismo giovanile che aveva attratto a sé tantissimi italiani.Il Fascismo di Jannelli non è quello dell’omicidio Matteotti, delle epurazioni e degli esili, delle “leggi fascistissime” che tolsero al Paese ogni barlume di libera affermazione politica; il Fascismo di Jannelli non è quello del vergognoso “manifesto della razza”. E nemmeno quello della guerra.

(Dalla postfazione di Andrea Italiano)

  • Data pubblicazione 21 maggio 2025
  • Formato 14x21
  • ISBN 9788832058543
  • Lingua Italiano
  • Numero Pagine 78

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