Quel ponte chiamato vita non ha bisogno di anticipazioni, ha bisogno solo di essere spogliato e percorso. Durante la lettura potremmo perderci per poi ritrovarci, procedere lentamente per poi correre o viceversa. Sarete voi stessi a decidere se proseguire dritti a testa bassa, oppure soffermarvi su ogni attimo di vita vissuto, in modo da trovare il vostro mondo una volta giunti alla fine del percorso. Quel ponte chiamato vita, parafrasando il sommo Dante, dal quale ha tratto ispirazione, merita un unico cartello al suo ingresso, “Trovate speranza o voi che entrate” e, come Virgilio, Giuseppe Mirabile ci condurrà con molta speranza durante la lettura di questo libro.