Questo libro è uno studio sul fenomeno delle architetture rurali presenti nel territorio storico di Castroreale, in provincia di Messina. L’Acqua, in quanto “senie” e “gebbie”; il Gelso, albero legato alla produzione della seta; e la Palma, che adornava i cortili dei nuclei rurali, da elementi fisici, diventano “chiavi di lettura” per decifrare quel mondo di proprietari terrieri e di coloni, ad oggi completamente dimenticato. I tanti nuclei rurali nascono a seguito della frammentazione del latifondo, che dal feudalesimo terriero, arriva fino alla fine dell’800; periodo, quest’ultimo, che vede il maggior sviluppo delle tecnologie agrarie. L’evoluzione tecnologica e gli investimenti industriali, permettono l’evoluzione di Pozzi, Torchi, Macine, Aratri, favorendo lo sviluppo produttivo. Ma il fenomeno è consolidato anche dalla storica qualità produttiva dei terreni della Piana di Castroreale. Le caratteristiche uniche di questo territorio, sono da sempre state riconosciute: la naturale esposizione, l’alternanza di pianure e colline, l’abbondanza di acqua, la vicinanza al mare. Tutte caratteristiche che rendono il territorio ideale alla produzione agricola di qualità. Tutte le epoche sono presenti: sicana, greca, romana, araba, normanna; tutte hanno lasciato tracce nel mondo rurale a cui hanno attinto. L’Acqua, il Gelso e la Palma, a questo punto sono divenuti simboli, ed in quanto tali raccontano, insieme alla magia del baco da seta e del prezioso “spirito”, anche la storia di ciascuno di noi.