Chi vuole conoscere veramente il raffinato, magico poeta siciliano Lucio Piccolo (1901-1969), lo scoprirà leggendo questo piacevole saggio pieno di sorprese e fotografie inedite. Valenti conobbe personalmente il poeta e, dopo 35 anni di ricerche,sente una missione culturale: dimostrare a quelli che non l’hanno ancora capito, che Lucio Piccolo è il più grande poeta italiano del Novecento. Egli, con cognizione di causa, lo pone al di sopra di Eugenio Montale, di Quasimodo, di Ungaretti, di Carducci, ecc. e afferma deciso: “così come Giacomo Leopardi è stato il poeta italiano più colto dell’800, Lucio Piccolo, senza ombra di dubbio, è stato il poeta più colto ed originale del ‘900 italiano”.Sommo poeta universale sui generis.Tra le sorprese del saggio: la delicata e poetica amicizia col barbiere Cosimo Emanuele, al quale il poeta ha dedicato una lirica molto significativa. Entra in scena anche il cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de Il Gattopardo. Per la ricchezza dei contenuti e aneddoti, il saggio suscita la magia di esser letto d’un fiato, come ha fatto e dichiarato l’autorevole musicologo e saggista Gioacchino Lanza Tomasi che lo ha definito: “quanto di più vivo sia stato scritto finora su Lucio Piccolo ”.